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Lei era semplicemente una bambina

Lei era semplicemente una bambina, e lo sapeva. Sapeva che le era vietato di allontanarsi da casa anche un minuto, anche solo per avvicinarsi al pesco al di là del ruscello e giocare con le sue foglie lunghe e ruvide.

E invece avrebbe voluto, in quelle mattine vuote di luglio, andare da sola almeno fino al negozio di papà, due strade più avanti. Non era lontano: persino coi suoi passi timidi, in un attimo sarebbe spuntata davanti al bancone, all’entrata, dove i contadini ogni mattina passavano, chiedevano informazioni, pagavano e si affrettavano alle corriere. Avrebbe salutato papà, e sarebbe tornata di corsa.

Come le piaceva, nel negozio, il movimento colorato e vociante; com’era diverso dalla stupida penombra di casa! L’oscurità molesta della cucina, con la tendina della finestra ormai annerita; e l’oscurità povera della stanza grande, che era troppo vuota di giorno, quando i quattro lettini di paglia erano arrotolati vicino alla porta; e quando sul pavimento non restava che il tavolo dal legno così scuro che sembrava volesse assorbire tutta la luce che entrava della porta.

Voleva tanto uscire, ma sapeva che avrebbe potuto perdere la strada, o essere vista dalla zia Thùi, così gentile quando c’era la mamma, e così antipatica quando la vedeva correre da sola; o peggio, sarebbe potuta cadere nel torrente, e sporcarsi la faccia: come l’avrebbe nascosto, allora?

Ma il clacson della corriera che arrivava oggi aveva suonato ben tre volte, e quel suono veloce l’attirava come se la stesse chiamando, furtivamente, per nome.

Allora Mihn guardò davanti, dietro la casa, si assicurò di non essere scoperta né dalla mamma né dalla zia. Nessuno. Attraversò in due salti il torrente, poi la strada, poi la seconda strada, e arrivò in un lampo accanto alla porta del negozio.

Si stava preparando a mostrare a papà lo sguardo furbo che aveva quando finalmente riusciva a raggiungerlo, e già si immaginava la sua sorpresa; mentre riprendeva fiato e aspettava il momento migliore per entrare, trionfante, si mise ad ascoltare come sempre le voci confuse dei grandi; tra quelle dei soliti sconosciuti del negozio, una sola le sembrò più chiara: “Mia figlia Mihn, lei è prudente; non uscirebbe mai da sola, vero, Thùi?”