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Racconti

Come quella volta che

MERCOLEDÌ 11 NOVEMBRE 2009
Perché suoni così (il) piano
Come quella volta che…

ascoltando un giovane pianista massacrare beatamente il pianoforte…
…e che l’op. 21 di Brahms, semmai, meritava invece, di essere coccolata, per suonare, e non per essere suonata…
…e che il detto pianista ci metteva così tanto tempo per terminare il tempo…
…ma che, tutto sommato, avrei preferito ascoltare quella musica suonata persino ancora più lentamente…
… e che, a quelle condizioni, veramente non vedevo l’ora che la musica terminasse,

per dare infine ragione a quello che diceva che la musica immaginata è migliore di quella ascoltata…

Zannasanto

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MARTEDÌ 30 GIUGNO 2009
Avviso agli attendenti
Come quella volta che…

… andando in bicicletta nella strada principale vidi nella piazza, in partenza, un autobus di quelli rari, che passano ogni due ore, di quelli che se li riesci a prendere lo racconti agli amici, i quali ti invidieranno per mesi…
… e che comunque, andando in bici, ero comunque decisamente più veloce del suddetto, e dovendo percorrerne lo stessa strada, ogni volta che passavo davanti una fermata dell’autobus vedevo persone in attesa, tra gli altri, di quello stesso numero preziosissimo…

… e che una persona più coraggiosa, o più impaziente, vedendomi, intuì che io, venendo da quella direzione, avevo certamente visto se quell’autobus stava arrivando, e decise di chiedermelo…

… e che io, certo, potevo dirglielo o no, oppure dopotutto potevo farmi ricompensare in qualche modo per l’informazione che per lui era importante, e allora decisi di farmi dare un euro…

… e che dopo un percorso decisamente più lungo di quello che avevo in mente, tornai a quella piazza e ricominciai il giro,carico di un guadagno inaspettato di trentasei euro…

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E’ morto il re! Viva il re!
Come quella volta che …

… dopo la morte di Michael Jackson tutti i venditori ambulanti di musica, solitamente ridotti alla fame dalla scarsità cronica di vendite, trovarono un’occasione di vendere tutti i residui di vecchie cassette, dischi, CD, magliette del detto cantante, così che la sua morte è stato per loro un vero affare. Le strade della città risuonarono di decine di vecchie canzoni, simultaneamente, una sinfonia allucinante!

… e che così dopo qualche giorno, calmati gli acquirenti, e nuovamente affamati i venditori, a qualcuno venne in mente che se fosse morto un altro cantante famoso ma un po’ démodé sarebbe stata davvero una pacchia…

… e che il più potente (e decaduto) venditore escogitasse di uccidere a cadenza settimanale tutte le vecchie star della canzone, tanto sono innumerevoli, per poter finalmente vivere agiatamente vendendo però buona musica, invece dell’orribile musica napoletana, che in fondo al loro cuore, io ne sono convinto, loro in realtà detestano…

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MERCOLEDÌ 13 MAGGIO 2009
Biglietto!
COME QUELLA VOLTA CHE…

… ero salito sull’autobus senza biglietto, come sempre, e quando salì il controllore cercai di non farmi notare, senza naturalmente riuscirci. E quando lui mi trovò gli feci la classica scena di quello senza documenti per evitare la multa, ma lui insisteva a volere sapere le mie generalità, e allora gliele diedi, ma false. Per la precisione quelle di un mio compagno di classe.

… e quando sentii la voce di un mio compagno di classe, anzi esattamente quello di cui avevo dato il nome, il quale, scoperto poco lontano e poco dopo di me, dava come suo nome falso il mio vero…

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Bellezza!
Come quella volta che…

…camminavo senza espressione, solo solo, e in una strada anch’essa semideserta, e una ragazza veniva nella mia direzione, ed era molto bella, e allora istintivamente le sorrisi…

… e il mio sorriso, dopo che lei fu passata dietro di me, e andata via, piano piano, mentre pensavo perché le avessi sorriso, e dopo aver capito che era semplicemente perché lei era bella, e per nient’altro…

… e così, rendendomi conto che quel sorriso era stato una specie di premio, gratuito e senza ritorno: e lei infatti non mi aveva sorriso, anche perché invece io ero brutto…

… quindi poco dopo il mio sorriso si spense come una foglia ormai inutile cade dall’albero a ottobre…

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Inseguimento
Come quella volta che…

…salivo le scale tranquillamente, ma appena vidi che una ragazza assai carina saliva non molto dopo di me, ma molto più velocemente, ed ero combattuto tra l’intenzione di guardarla meglio e la necessità di correre più forte proprio per non lasciarle capire che la volevo guardare…

…e che fui quindi costretto a correre un po’ più veloce di lei, cioè praticamente a perdifiato, e fino all’ultimo piano, molto oltre la mia iniziale destinazione, nella speranza che lei si fermasse prima, liberandomi così dall’imbarazzo…

…e che lei invece, purtroppo per me, doveva andare giusto giusto a quell’ultima porta, e quando mi trovai là con lei davanti e non potevo più continuare, tanto per levarmi d’impaccio in un modo secondo me dignitoso e simpatico, tra i respiri ormai convulsi di fatica e di panico dissi solo: “Ho vinto io!”…

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COME QUELLA VOLTA CHE….
Così inizieranno i vari post, come se quello che racconto sia veramente successo, in un passato quasi reale, ma abbastanza remoto da sbiadire e sfumare nel ricordo.

Invece si tratta di piccole immaginazioni, create senza motivo, anzi involontariamente, istintivamente, così come senza ragione nella mente si inseguono senza pausa suoni, musiche, immagini, volti, scene…

Ogni breve storia è nata da un’occasione contingente, e si è sviluppata per sua vita propria.

Come se la stessi guardando in un film, la ricordo, e la riporto.

Come quella volta che decisi di iniziare un blog…